Silence. I do not need another.
Il mio innato desiderio di essere solo su una sdraio in riva ad un mare trasparente, senza nessun rumore se non quello delle onde increspate, si fa sempre più violento dentro di me.
Troppe parole, basta parole.
Soppesare ogni pensiero, ogni frase, ogni movimento facciale. Se sbagli sei subito frainteso, se non parli sembri un debole, se rispondi sembri un arrogante.
Io non ne posso più di dover "spiegare". Ma non c'è niente da spiegare. Io vivo la mia vita a mio modo e nessuno deve ricevere le mie spiegazioni su niente.
Nessuno è maestro di vita e tutti abbiamo da imparare. Ci vuole l'umiltà di capire questa semplice regola. Ci vuole intelligenza per capire che serve un sorriso per parlare con le altre persone e non acide parole di supponenza.
Silenzio.
Sarò costretto fra non molto a dover stare in silenzio. A dover stare a casa mia a riposare, oppure in viaggio in auto a cercare di capire cosa posso fare di più. Sarò costretto a prendere le mie scelte da solo perchè alla fine di tutto siamo soli. E la scelta sarà per me e per me stesso, gli altri dovranno necessariamente adeguarsi. Perchè gli altri vogliono le spiegazioni e le spiegazioni non servono a nessuno perchè ognuno ha i suoi motivi per fare o non fare le cose and then no one ever understands.
How many words. I am tired. I detach the language and I give her a gift. I go on my way, go for my dreams far-fetched, go for my ideas on people, go for my music playing in my head. Go to this world of work which can also be self destructive, that I care. Life is life, not the work.
Soon look for signs in my silence, but I will not give anything to anyone. You go back 20 years, the 80 and closed my bedroom, because I was inside and I could only understand.
Hush.
Dan
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